«Sarebbe bello però io non ho neanche un euro in tasca».
«Neppure io».
«Allora come facciamo?»
«Intanto andiamo, magari per strada incontriamo qualche parente che ci regala qualche centesimo».
Le due bambine si incamminano, e ad un certo punto dall’altra parte della strada vedono lo zio Evelindo.
«Dài, andiamo a salutarlo, così può darsi che lui ci dia qualche moneta per andare sulle giostre».
«Ma scherzi? Zio Evelindo è il più tirchio del mondo».
«Vedrai, vedrai, lascia fare a me».
«Ma davvero, Caterina? E che cosa hai sognato?»
«Pensa zio, ho sognato che mettevi la mano in tasca e mi davi due monete da un euro per andare sulle giostre degli autoscontri con Mariuccia. Pensa zio, proprio due monete per andare sugli autoscontri. Ci credi?»
«Ah, si?»
«Certo zio, proprio tu mi hai dato due monete da un euro. Una per me e una per Mariuccia, hai capito?»
«Sì, Caterina nel sogno ti ho dato due monete da un euro. Ho capito, ho capito, ma non lo ripetere ancora, e non preoccuparti che non li rivoglio indietro, ve li lascio volentieri!».